Ho sentito dire che ti sei innamorata di me – 听说你喜欢我 – Capitolo 7 📘

Ruan Liuzheng finalmente trova lavoro in un ospedale di periferia lontana dall’ex-marito

Titolo originale听说你喜欢我
Titolo italianoHo sentito dire che ti sei innamorata di me
Autore吉祥夜 (Ji Xiangye)
Anno di uscita2016
Sito di pubblicazioneHongxiu tianxiang
Titolo dramaLove heals
Fiori di pesco🌸 (aggiornata il 23/06/2024)
Info generali romanzo

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capitolo 7 – il percorso della vita

IL PERCORSO DELLA VITA

Come nuovo medico sapeva di dover imparare ancora molte cose, come: andare d’accordo coi propri colleghi ed essere modesta con quelli di maggiore anzianità. Lavorare in questo modo la rendeva ancora più felice.

Questa per lei era una nuova vita carica di speranza e motivazione che la portava a volersi migliorare sempre di più.

In passato quando aveva appena 22 anni strappò una “offer[1] dall’estero, e giovanissima si era buttata come una falena nel fuoco dell’amore e si era unita in matrimonio. A quel tempo come avrebbe potuto pensare che un giorno avrebbe indossato il camice bianco tanto sognato?

Addio vecchia Liuzheng disse tra sé e sé.

L’attuale lei, aveva lottato per liberarsi dalle catene e cavalcare leggera il vento come fosse una rondine in attesa di prendere il volo.

In un batter d’occhio erano già passati due mesi da quando aveva cominciato a lavorare all’ospedale, e a dire la verità si sentiva molto stanca. Ogni giorno doveva svegliarsi molto presto per prendere la metropolitana con cui attraversare buona parte della città, e la sera tornava a casa che le stelle brillavano già alte nel cielo, sempre che non ci fosse lo smog, se lo smog non c’era il cielo era così limpido che si potevano vedere le stelle.

Questa tipo di vita era stancante ma anche molto soddisfacente, era così impegnata che i suoi piedi non toccavano mai terra[2] e non aveva nemmeno il tempo di pensare ad una certa persona. E ciò andava proprio bene.

Ma la strada della nostra vita non è mai dritta.

Un giorno prima di staccare dal lavoro, il decano la fece chiamare nel suo ufficio, e le diede un’ottima notizia: l’ospedale aveva ottenuto un posto per un medico specializzando che sarebbe potuto andare all’Ospedale di Prima Categoria Beiya per approfondire le proprie conoscenze in neurochirurgia, e l’ospedale aveva deciso di mandare proprio lei.

In quel momento nel suo cuore scoppiò un tremendo terremoto, e dopo aver atteso un lungo istante affinché la scossa si placasse, una calma celestiale scese su di lei.

L’Ospedale di Prima Categoria Beiya? Reparto di neurochirurgia? In quel momento si sentiva come quella tartaruga che lentamente si arrampica sul vaso di Weng[3] per poi infilarcisi dentro.

“Cosa c’è? Non vuoi andare?” il decano capì la sua esitazione.

“Ma no… è solo che penso che l’ospedale abbia così tanti medici che non credo sia ancora arrivato il mio turno.” Sapeva che questa era un’ottima opportunità per lei, ed anche il cervello glielo diceva che avrebbe dovuto prenderla al volo, ma emotivamente entrava in conflitto col suo cuore.

“Dottoressa Ruan, l’ospedale ti ha scelta dopo un’attenta riflessione. Abbiamo coltivato il tuo talento ed è giunto il tempo per te di meditare su quella che vorrà essere la tua specializzazione. Il nostro ospedale ha urgente bisogno di medici neurochirurghi, se dovessero andare altre persone, in futuro potresti pentirti amaramente della scelta erroneamente fatta. La tecnologia del Beiya è di prim’ordine all’interno del nostro paese, potrai studiare coi migliori insegnanti, insegnanti di un livello superiore a quelli che abbiamo da offrirti qui. Tuttavia, il nostro ospedale ti porrà delle condizioni, e dovrai firmare un contratto in cui si dice che rientrata dal tuo periodo di formazione dovrai prestare servizio presso di noi per dieci anni.”

Non poteva decidere immediatamente ed esitò ancora: “Allora… sa con quale insegnante…” a lei non importava nulla del contratto, in fondo il lavoro di un medico è curare le malattie e salvare le vite, dove avrebbe dovuto farlo non le importava. Cercò di riconsiderare la proposta, lui era così giovane come sarebbe potuto essere un insegnante?

“Per il momento non saprei… tu pensaci un po’ su” rispose il decano.

Ruan Liuzheng con passo profondo si incamminò verso casa. Non era facile mantenere il cuore calmo dopo aver sentito quelle cose, e cominciò a rimuginarci sopra.

Giunta alla porta di casa sentì delle voci allegre provenire dall’interno.

Chi c’era in casa? Il suo cuore si strinse.

Aprì la porta e velocemente corse verso di lei un oggetto non identificato con una chioma bionda che la prese in braccio e cominciò a farla roteare.

“Sorella! Sei tornata! Credevo ti avessero ammazzata!”

Sentì la testa che le girava, e appena riebbe la vista più stabile, picchiò sulla spalla di Ruan Lang “Mettimi giù! Devo parlarti!”

Ruan Lang la posò senza obiettare, sembrava avere un po’ paura.

“Sorella, non starai pensando di sgridarmi? Sorella, il cognato mi ha già insegnato la lezione…”

“Lui non è più tuo cognato!” sentirlo chiamare così le dava inspiegabilmente fastidio, ed anche il suo tono di voce risultò alto. L’atmosfera di gioia che inizialmente si sentiva in casa si raggelò in un istante.

“Sorella…” Ruan Lang le tirò la manica “non essere arrabbiata.”

“In questi due mesi dove sei stato?” le domandò con il volto impassibile. Era fuori per cose così importanti che in due mesi non si era mai potuto mettere in contatto con la sua famiglia! Il telefono era sempre o spento o irraggiungibile! Non c’era da meravigliarsi che lei fosse arrabbiata!


[1]     Offer → una proposta (nel testo originale è riportata la parola in inglese, evidentemente la proposta arrivava dall’estero)

[2]     I piedi che non toccano mai terra è un idioma cinese che sta a significare che correva tutto il giorno, infatti nel movimento della corsa vi è un momento in cui i piedi non toccano terra a differenza della camminata dove almeno un piede è sempre a contatto col terreno.

[3]     Il vaso di Weng è una sorta di urna a cui è legata la storia di una tartaruga che intrappolata dentro non poteva più uscire, l’idioma significa che non si può fuggire dal proprio destino.


Questa è la mia personale traduzione del settimo capitolo dell’opera di Ji Xiangye. Spero sia piaciuta 🙂

Attendo i vostri commenti qui sotto!


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