Nel terzo trimestre 2023 è uscito il drama “Bright eyes in the dark“, io ho cominciato a tradurre il romanzo da cui è stato tratto

Indice
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
….
Capitolo 77
(finale)
Titolo originale他从火光中走来
Titolo italianoUscire dalle fiamme
Autrice耳东兔子 (Erdong Tuzi)
Anno di uscita2016
Sito di pubblicazioneJinjiang Literature City
Titolo dramaBright eyes in the dark
Fiori di pesco430🌸 (aggiornata il 07/10/2024)
Info generali romanzo

Capitolo 1

Tutto l’amore è impermanente ed è difficile che duri. Le paure nella vita sono molte, la vita è breve quanto una rugiada mattutina.

Poiché c’è amore ci sarà sempre dolore, poiché c’è amore ci sarà sempre paura. Se non c’è amore non ci saranno dolore e paura.

“Sutra del diamante”

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Mentre il sole stava sorgendo Nan Chu si svegliò di soprassalto con il corpo ricoperto di goccioline di sudore freddo.

Nella stanza le luci erano spente e le tende ben chiuse che non si vedeva nulla. Sollevandosi sui palmi delle mani si sedette appoggiata alla testata del letto, e allungando una mano verso il comodino tastò nell’oscurità alla ricerca delle sigarette e dell’accendino.

Al primo tentativo la fiamma si accese e subito dopo si rispense lasciando spazio all’oscurità. Il fumo si diffuse tutt’intorno, e la cenere rossa illuminata tra le punte delle sue dita tremò.

Mentre Nan Chu fumava la sigaretta, chiuse gli occhi e cominciò a pensare.

Dopo poco tastò sul comodino alla ricerca del cellulare. Quando lo trovò digitò velocemente alcune parole.

“L’ho sognato ancora.”

Nonostante fossero le quattro e mezza di mattina, la risposta arrivò immediata: “E cosa faceva nel sogno?”

“L’amore” rispose Nan Chu.

“Non pensarci troppo, sono gli ormoni, hai bisogno di un uomo.”

Dopo che Nan Chu lesse calma quella frase imprecò contro sua sorella e mise via il telefono. Si riappoggiò alla testata del letto, chiuse gli occhi e cominciò a pensare a ciò che era accaduto nel sogno.

L’uomo era nudo, la pelle bronzea, i muscoli tesi, la linea del corpo snella, i capelli rasati neri, e i suoi occhi erano profondi e inespressivi.

……

Alle sei e dieci minuti, il suo manager Shen Guangzong insieme con l’assistente entrarono “Alzati per il trucco.”

Nan Chu scese dal letto, si chinò per cercare le pantofole, e Shen Guangzong gliele passò: “Oggi ti unirai alla troupe, più tardi Xigu sistemerà le tue cose.”

E mentre parlava spinse una ragazzina davanti a lei.

Nan Chu mettendo le pantofole socchiuse gli occhi per guardarla meglio, il viso non le era familiare, e svogliatamente disse: “E’ una nuova?”

Nanchu è una modella, e all’inizio dell’anno ha firmato un contratto con Golden Harvest. Non è molto famosa, eppure le sue assistenti sono cambiate già tre o quattro volte, non si sa se per incompatibilità con Nan Chu o se per il caratteraccio di Nan Chu.

“Una stagista che fa anche da truccatrice.”

Shen Guangzong non ha fatto altro in questi ultimi tre mesi, se non andare alla ricerca di una nuova assistente che le andasse bene, e questa frase lo fece arrabbiare. Alzò gliocchi al cielo e la reguardì: “Ti prego cerca di andare d’accordo con lei, ok?”

Un’assistente stagista e truccatrice, dove avrebbe potuto trovare una situazione più economica di questa?

Nan Chu fece spallucce e fissò la ragazzina per un attimo: una frangia dritta e ordinata, una camicetta da bambolina morbida sui fianchi a non segnare il girovita con maniche corte a sbuffo sulle spalle, e una minigonna. Amichevolmente le chiese: “Quanti anni hai?”

“21”

“Come ti chiami?”

“Xigu”la ragazzina rispose sinceramente a tutte le domande.

Nan Chu sollevò le sopracciglia: “Hai un fidanzato?”

Xigu rimase stupita, non si aspettava che fosse così diretta: “Non… ancora.”

“Così grande e sei ancora così piccola.” La ragazzina era ancora molto timida, e quella frase la fece arrossire. Nan Chu le pizzicò il viso: “Vai.”

Xigu non poté reagire a quello sfottio, e corse via imbarazzata.

Shen Guanzong dopo aver concluso la telefonata si voltò e vedendo quella scena pensò che Nan Chu avesse di nuovo fatto qualcosa di cattivo gusto all’assistente, gonfiò il collo ed urlò: “Il direttore Han te l’ha trovata personalmente, non ti interessa nemmeno se fai arrabbiare il vecchio?”

Nan Chu allargò le braccia: “Perché ti agiti così? Non l’ho mica mangiata.”

Xigu stava preparando le valigie per Nan Chu quando sentì quelle parole, si voltò e disse: “Fratello Zong, la sorella Nan Chu è brava con me.”

Nan Chu le fece l’occhiolino.

La ragazzina non amava scherzare, e non guardò più Nan Chu.

“Non mi interessa niente degli altri, ma ti prego non prendertela sempre col direttore Han, lo continui ad irritare e lui non ti fa lavorare. Perché continui a fare casini?”

Nan Chu si mise il rossetto sulle labbra, dopodiché gettò lo stick nella borsa, si guardò allo specchio, premette le labbra per uniformare il colore, e disse: “Va bene.”

Due semplici parole. Quando Shen Guangzong le sentì si adirò di colpo.

Mentre stavano uscendo di casa e Xigu portava la valigia, Nan Chu ricordò qualcosa: “Un attimo! ” Rientrò nella stanza, prese un pacchettino dal cassetto del comodino, e lo diede a Xigu per metterlo dentro la valigia.

Xigu si ritrovò in mano quel pacchettino, e vide che erano preservativi. Non sapendo dove metterli ascoltò una vocina nella sua testa: “Buttali dentro.”

Xigu con il volto completamente rosso li buttò in valigia e velocemente la richiuse.

Quindi Nan Chu disse soddisfatta: “Partiamo.”

Più tardi in macchina, Nan Chu spiegò a Xigu: “Se qualcuno dovesse trascinarti in un prato per stuprarti, e non potessi scappare, che cosa faresti?”

Xigu: “…”

“Gli darai un preservativo, è la cosa più sicura per tutti.”

Xigu: “…”

Per i primi tre giorni il cast non era mai al completo, e Xigu capì che la troupe non era delle più professionali: gli operatori prendevano sempre gli oggetti di scena sbagliati, le mani del cameraman tremavano sempre, gli attori dimenticavano sempre le battute e il regista batteva sempre il ciak. A parte il regista, tutti gli attori erano nuovi, perciò il periodo del rodaggio sarebbe stato inevitabilmente più lungo di quello delle altre troupe.

Dopo tre giorni, il regista era già seduto nel suo studio a fumarsi una sigaretta.

Nan Chu aveva un ruolo femminile secondario, e non avendo molte battute, quando non doveva recitare si sedeva in disparte a leggere un libro. Dopo aver passato più tempo con lei, Xigu aveva scoperto che Nan Chu non era una persona così difficile, era solo un po’ pigra nel relazionarsi con gli altri.

La maggior parte dei membri della troupe erano tutti nuovi, ed erano impegnati nel salutarsi reciprocamente, e nel guardare We Chat e Weibo[1], mentre Nan Chu era la più tranquilla leggendo i suoi libri, e giocando col cellulare.

Il regista la guardava e riguardava e pensava che quella ragazza fosse piacevole da guardare perché sempre allegra e sempre pronta ad entrare in scena nonostante sembrasse poco interessata alle riprese .Inoltre nel tempo libero si rilassava leggendo un libro. Ragazze con un cuore così puro erano davvero difficili da trovare.

I libri che leggeva Nan Chu erano vari e parlavano di tutto.

Un giorno, il regista vide che Nan Chu stava leggendo il “Decameron” seduta all’ombra di un albero: “Ti piace il romanzi di Boccaccio?”

Il regista era una persona seria e tranquilla.

Nan Chu diede gli un’occhiata, sollevò l’angolo della pagina con l’indice, e la girò “E’ molto bello.” ” Già, i romanzi di Boccaccio descrivono molto bene la natura umana. Ad esempio nella nona giornata…” Il regista parlò in maniera piacevole, era una persona con le proprie idee, e la sua analisi fu molto approfondita. Dopo che Nan Chu finì di ascoltarlo disse: “Non lo conosco così bene.”

“Eh?”

“Principalmente leggo le scene di sesso.”

“…”

Il regista si alzò senza dire una parola.

La sua espressione sembrava quella di chi vede passare il Trenino Thomas per la prima volta.

Xigu ogni tanto sentiva qualche pettegolezzo su Nan Chu.

“Non ha un padre”

“A 18 anni è stata coinvolta in uno scandalo con diversi fidanzati.”

“Un giorno l’ho vista discutere col regista di un libro pornografico.”

E le persone che mettevano in giro questi pettegolezzi, erano le stesse che voltandosi sorridevano a Nan Chu, la loro espressione cambiava repentinamente come quando il regista chiamava il ciak. Xigu non avrebbe mai pensato che avrebbero usato le loro doti di attori anche nella loro vita.

Nan Chu sembrava proprio fuori posto.

Lei non spettegolava mai di nessuno, e non partecipava ai pettegolezzi degli altri, era completamente indifferente al mondo.

E il mondo lo era verso di lei.

In quei giorni, Nan Chu e Xigu chiacchieravano all’ombra degli alberi, e durante una chiacchierata Shen Guangzong le trovò e disse: “Xiao-Xi, vai ad aiutare quelle attrici col trucco.”

Ma Xigu rispose senza esitazione: “No.”

Shen Guangzon con le sopracciglia aggrottate e mettendo le mani sui fianchi disse: “Ti stai rifiutando?”

Xigu lanciò un’occhiataccia alle attrici, abbassò la testa e non disse più nulla.

Nan Chu le carezzò la testa: “Che succede? Ti hanno maltrattata?”

“No.”

“Allora non essere cattiva e vai ad aiutarle col trucco.”

Xigu non si mosse: “Non c’è un’altra truccatrice nella troupe?”

Nan Chu: “Aiutale.”

Xigu si alzò svogliatamente mentre Nan Chu le carezzava i capelli. “Obbedisci.”

Dopo dieci minuti, Xigu ritornò.

“Parla, cosa ti hanno fatto?” Nan Chu cominciò a sorseggiare il caffè.

Xigu le si sedette accanto, “Parlano male di te alle tue spalle.”

Nan Chu spruzzò fuori il caffè dalla bocca. Allungò la mano e toccò la testa di Xigu sorridendo: “Ragazzina sei proprio una piccola arrogante.”

“Non ti interessa?”

In realtà non le interessava molto: “Perché dovrebbe interessarmi?”

I cuori delle persone sono diversi, proprio come i loro volti.

A Nan Chu non interessava proprio niente di quel che dicevano di lei, ed anche i suoi occhi mostravano la stessa indifferenza.

Xigu sentiva che anche la calda luce del sole alle sue spalle era diventata gelida.

“In questo mondo, a parte quando si nasce e si muore, che cosa non è futile? Xigu, se non riesci a chiudergli la bocca, allora chiuditi le orecchie.”

……

Al tramonto, Yan Dai, una ragazza appartenente alla stessa agenzia di Nan Chu che interpretava un ruolo secondario sviluppò una forma allergica. Il suo volto era rosso e gonfio come un fagiolo, e piangeva davanti al regista nervoso perché in quei giorni le riprese avevano avuto alcuni problemi rallentando il programma. Questo lo infastidiva molto e quando la vide in quello stato dovette sospenderle nuovamente e naturalmente non gli uscirono belle parole dalla bocca: “Ma che hai fatto? Cos’hai mangiato? Vuoi fare l’attrice e ti comporti in questo modo?”

Yan Dai piangeva: “Non ho mangiato niente di sbagliato!”

Il regista era arrabbiato: “E allora cos’hai fatto? Come hai potuto conciarti così? Nessuno è come te.”

Yan Dai imbronciò le labbra offesa: “Oggi pomeriggio ho solo chiesto all’assistente di Nan Chu di aiutarmi col trucco, e nient’altro!”

Nan Chu guardò Xigu, e Xigu innocentemente alzò le mani.

Durante la notte il volto di Yan Dai si fece sempre più rosso e gonfio. Nan Chu e Shen Guangzong la accompagnarono all’ospedale.

Dopo che il dottore fece la sua diagnosi, allergica alla polvere, le chiese: “Che tipo di pulizie hai fatto?”

Yan Dai scoppiò a piangere.

Il medico aggrottò le sopracciglia: “Strofina questa medicina per alcuni giorni e andrà tutto bene, perché piangere?”

Yan Dai smise di piangere, e pronunciò una sola parola: “Davvero?”

“Che stupidaggini.” E il dottore alzò gli occhi al cielo.

Shen Guangzong trascinò Xigu fuori nel corridoio: “Che cosa le hai fatto?”

“Niente.”

“Str***ate!” Shen Guangzong mise le mani sui fianchi, la fissò e additandola due volte con la mano destra le disse: “Che cosa volevi fare?”

Xigu si agitò e le lacrime cominciarono a rigarle il viso: “Davvero non le ho fatto niente, mi ha solo chiesto di truccarla, e io l’ho fatto. Chi poteva sapere che fosse allergica ai trucchi?”

Appena finì di parlare, qualcuno la tirò da parte. Nan Chu si appoggiò al muro e guardò con la sua solita indifferenza Xigu mentre parlava a Shen Guangzong: “Non cercare sempre un colpevole ogni volta che succede qualcosa, io le credo.”

Quando Nan Chu tirò da parte Xigu, il suo campo visivo si aprì maggiormente e vide in piedi in fondo al corridoio la figura di un uomo.

Quella persona sembrava indossare abiti civili ed era alta e forte come un pino sempreverde[2]: doveva essere un uomo.

Era nascosto nell’oscurità, circondato da una nuvola di fumo. Stava fumando appoggiato al muro.

Si alzò una folata di vento, il fumo si disperse e volò verso di lei.

Shen Guangzong nel frattempo aveva perso la pazienza: “Una e due, intendete allearvi?”

Xigu a bassa voce continuava a cercare di spiegare: “Fratello Zong, davvero non sono stata io. Se non mi crede può far controllare la mia borsa dei trucchi.”

Mentre Nan Chu instaurò un contatto visivo con l’uomo.

In fondo al corridoio, la sigaretta si spense. Quell’uomo ne prese un’altra dalla tasca, e abbassò la testa per accenderla. Nel buio la fiammella dell’accendino si rispense immediatamente lasciando solo la fiammella tremolante della cenere.

Si appoggiò al muro espirando il fumo, abbassò la testa e cominciò a giocare con l’accendino.

Sembrava aspettare qualcuno.

Shen Guangzong non capiva completamente Xigu. Sebbene sapesse che quella ragazzina non avrebbe mai osato agire in quel modo, sentiva che avrebbe dovuto farla scusare con Yan Dai, quindi la trascinò dentro la stanza.

Nan Chu aspettò un po’ sulla porta.

L’uomo sembrava essersi fermato in piedi.

Persa la pazienza si voltò, e proprio in quel momento sentì dire: “Capitano Lin!”

Nan Chu girò la testa.

Il suono dei tacchi che calpestavano il pavimento risuonò nel vuoto del corridoio.

La dottoressa in camice bianco corse a piccoli passi verso di lui. L’uomo era più alto di lei di una testa. A testa alta e con tono gentile disse: “Mi aspetti da tanto?”

L’uomo finalmente si scostò dal muro uscendo dall’oscurità. Il suo bel volto fiero ed eroico venne rivelato.

Sul pavimento si allungò la sua ombra.

Il suo volto era magro, i suoi capelli ordinati erano corti, la linea delle sopracciglia rendeva lo sguardo profondo, le code dei suoi occhi erano leggermente ricurve, il naso dritto, la linea della sua mascella era tesa come quella di un militare. Se casualmente scherzava con te gli angoli dei suoi occhi si sollevano dolcemente, senza permetterti di capire a cosa stesse pensando.

A volte era freddo e distaccato, a volte caldo e gentile, ma mai contradditorio.

Lin Luxiao pizzicò la sigaretta, e la gettò nel bidone dell’immondizia accanto a lui. Mise le mani in tasca a disse: “Sono appena arrivato.”

Il corridoio scuro rendeva le voci ancora più gelide.

“Perché indossi questo?”

“Ho una riunione.”

La dottoressa sorrise: “Così sei ancora più bello, andiamo, ti porto io.”

Il suono dei loro passi si allontanò piano piano. Nan Chu si accovacciò sul pavimento, accese una sigaretta, aspirò una boccata, alzò la testa ed espirò piano piano un anello di fumo. Guardando il fumo bianco dissolversi pensò: “Il tempo vola, sono già passati cinque anni.”


[1] Social che corrispondono all’incirca ai nostri What’s app e Facebook

[2] Il pino sempreverde simboleggia in Cina l’ambizione


Questa è la mia personale traduzione del primo capitolo dell’opera di Erdong Tuzi. Spero sia piaciuta 🙂

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